Morbo di Cushing cane: aspettativa di vita e cosa è meglio fare?

Il morbo di Cushing nel cane è una sindrome che oggi sembra essere molto frequente in quei cani che hanno superato il sesto anno di età. Le razze che sembrano essere maggiormente esposte al rischio di contrarre questa malattia sono: i boxer, i bassotti, i barboncini e i beagle, e in particolar modo le femmine.

Il morbo di Cushing, che viene anche chiamato “iperadrenocorticismo”, è caratterizzato da un aumento della sintesi di glucocorticoidi. In presenza di questa malattia, il cane inizia a produrre in modo anomalo glucocorticoidi ed essendo ormoni superiori alla norma iniziano ad avere effetto su i vari organi, provocando dei possibili scompensi di vario genere sul cane ammalato.

Scopriamo insieme quali possono essere le possibili cause, la sintomatologia e che aspettativa di vita può avere un cane ammalato di morbo di Cushing.

Possibili cause

Le possibili cause che portano alla manifestazione del morbo di Cushing possono essere tre:

  • tumori dell’ipofisi: ovvero la ghiandola che secerne ormoni;
  • tumori corticosurrenali: che possono essere causa di una possibile iperproduzione di glucocorticoidi;
  • somministrazione prolungata di farmaci corticosteroidi oppure una sospensione non correttamente graduale nel tempo.

Sintomatologia

I sintomi della sindrome di Cushing nel cane possono essere diversi. Quelli più comuni e conosciuti sono:

  • aumento dell’appetito;
  • aumento della sete;
  • aumento della produzione di urine;
  • addome a botte;
  • ingrossamento del fegato;
  • riduzione della massa muscolare;
  • riduzione del volume dei testicoli;
  • riduzione della funzionalità delle gonadi;
  • alopecia;
  • formazione di depositi sottocutanei di calcio che possono provocare la formazione di cisti;
  • alterazione della normale pigmentazione della pelle che in alcune zone, più o meno estese, può assumere un colorito più scuro rispetto alla cute circostante.

Altri sintomi che possono comparire sono: debolezza, difficoltà respiratorie e crisi convulsive. La diagnosi non sempre è semplice perché molti di questi sintomi sono aspecifici o possono essere riconducibili anche ad altre patologie.

Aspettativa di vita del cane

La terapia che viene prescritta dal veterinario per la cura del morbo di Cushing dipende molto dalla causa che l’ha scatenata. Pertanto, prima di procedere con la somministrazione della terapia adeguata è fondamentale individuarne le cause scatenanti. Se la sindrome è provocata da un tumore, ad esempio, il veterinario può ritenere opportuno sottoporre il cane a un intervento chirurgico. 

Spesso i tumori surrenalici possono essere maligni e possono provocare delle metastasi. In questi casi, quindi, la prognosi è negativa e bisogna solamente garantire al cane una vita più dignitosa possibile per il tempo che gli rimane da vivere. Nel caso di tumori benigni asportati con successo, le possibilità di guarigione completa sembrano essere notevoli.

Se poi il tumore non può essere operato, si dovrà procedere con dei trattamenti farmacologici a base di farmaci che siano in grado di potere ridurre la produzione di glucocorticoidi, come ad esempio il trilostano, che il cane dovrà assumere per tutta la vita.

Se infine, il morbo di Cushing ha un’origine iatrogena, la strategia d’intervento adottata dal veterinario potrà essere a base di farmaci corticosteroidi che andranno poco per volta, su sua indicazione, ridotti in modo graduale. 

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