L’albero del cachi ha origini in Cina, dove veniva chiamato “albero delle sette virtù”. I Greci lo conoscevano come “grano di Zeus” da cui prende l’attuale nome scientifico “diospero”. In Giappone è, invece, considerato “l’albero della pace” perché riuscì a sopravvivere al bombardamento atomico di Nagasaki. Il frutto ebbe la sua diffusione in Europa a metà Ottocento, quando venne soprannominato “mela d’Oriente”.
La raccolta dei cachi è considerata un momento importante per la conservazione corretta del frutto e per fare sì che possa essere portato in tavola senza rovinarlo. Ecco perché è importante sapere come fare maturare i cachi e quand’è il momento migliore per la raccolta dei frutti.
Quando raccogliere i cachi?
La raccolta di questi frutti avviene nella stagione autunnale, precisamente tra ottobre e novembre. Raramente i cachi vengono raccolti a maturazione completa sul ramo, in quanto il frutto pesa 250 grammi e i rami soffrirebbero molto per il peso di tutti i frutti posizionati su di esso.
Inoltre, i cachi che maturano sugli alberi sono spesso soggetti ad attacchi esterni che potrebbero danneggiare il frutto stesso. Tra questi, i più frequenti sono le gelate, le piogge e il vento maggiori responsabili della rottura della buccia e della conseguente perdita della polpa.
Per via del loro profumo e sapore zuccherato, i cachi sono anche tra i cibi preferiti degli uccelli e degli insetti come mosche della frutta e il moscerino dei piccoli frutti. La soluzione che spesso viene adottata per evitare il possibile attacco degli animali, è la raccolta dei cachi acerbi dai rami seguita da varie tecniche di maturazione.
Il frutto deve essere tolto dal ramo quando ancora la buccia è di colore giallo. Il consiglio degli esperti è quello di evitare di raccoglierli quando sono verdi, in quanto sarebbero ancora acerbi. Quando sono di colore giallo sono un po’ più maturi ma non ancora abbastanza duri al tatto così da non correre il rischio di essere danneggiati.
Come raccogliere e fare maturare i cachi?
Come abbiamo già detto, i cachi sono dei frutti molto delicati che non vanno mai staccati dai rami direttamente ma piuttosto devono essere prelevati con l’intero rametto da tagliare con cesoie ben affilate e disinfettate oppure si può torcere il rametto fino alla rottura.
Non appena raccolti, i cachi vanno conservati in un posto asciutto, fresco e all’ombra per evitare che possano essere esposti all’aggressione di agenti atmosferici che potrebbero danneggiarne la buccia. La polpa interna è molto morbida e tende ad aprirsi facilmente.
Per questo motivo, non devono essere disposti uno sull’altro ma solamente affiancati. I piccioli dovrebbero rimanere verso l’alto e non puntati verso i frutti vicini, l’ideale sarebbe distanziare i cachi per evitare il contatto anche accidentale.
Maturazione dei cachi in cassetta
I cachi per maturare necessitano di sviluppare un enzima che viene stimolato da un agente esterno, l’etilene. Questo gas viene rilasciato in modo naturale dalle mele che lo producono andando in maturazione. L’associazione tra le mele e i cachi consente a questi ultimi di potere maturare nei tempi previsti.
Si può disporre di una mela ogni due cachi all’interno di una cassetta della frutta in legno per seguire lo sviluppo della maturazione e consentire ai frutti di maturare contemporaneamente. Ricorda di coprire la cassetta della frutta con una coperta oppure una tovaglia per non disperdere l’etilene.
Maturazione scalare
Se non si vuole che tutti i cachi maturino contemporaneamente ma si desidera ritardare la maturazione di alcuni di essi, così da averli disponibili fino a gennaio, è possibile adottare la tecnica della maturazione graduale. In questo caso, sarà necessario affiancare le mele solo ai cachi che vogliamo portare a maturazione, lasciando gli altri frutti da parte fin quando non decideremo di fare maturare anche loro.
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