Cortisone gatto: dosaggio e quando lo si somministra?

Il cortisone è un ormone naturale che ha molti usi. Viene spesso utilizzato per trattare le infiammazioni nelle persone ed è anche utile per trattare la malattia glomerulare cronica, la nefrite lupica e altre malattie nei gatti. Il cortisorous, a dosaggi più bassi, può essere utile nel trattamento dell’ipoadrenocorticismo (surrene sottoattivo). Tuttavia, il farmaco deve essere somministrato con cautela, il dosaggio esatto dipenderà dalle condizioni del gatto e dalla sua storia clinica. Continuate a leggere per saperne di più sul dosaggio del cortisone nel gatto.

Che cos’è il cortisone?

Il cortisone è un ormone naturale che può essere prodotto sinteticamente. Viene utilizzato come farmaco per trattare le infiammazioni e controllare alcune condizioni nei gatti, si tratta di un ormone steroideo prodotto e rilasciato dalla corteccia surrenale che si trova vicino ai reni ed è composta da tre strati di cellule: uno strato esterno, uno strato interno e uno strato intermedio tra i due. Lo strato intermedio produce il cortisolo, un ormone steroideo che induce le cellule surrenali a produrre proteine che aiutano l’organismo a rispondere allo stress e a combattere le infezioni.

Come funziona il dosaggio del cortisone nei gatti?

Il cortisone, come farmaco terapeutico, viene utilizzato nei gatti per ridurre l’infiammazione, controllare le infezioni e trattare la malattia di Addison. Per trattare il morbo di Addison si possono usare basse dosi di cortisone nel gatto e il trattamento con il cortisone viene solitamente effettuato solo se altri farmaci hanno fallito.

Nei gatti affetti dal morbo di Addison, le ghiandole surrenali sono sottoattive, con conseguenti bassi livelli di cortisolo nel sangue. Ciò comporta un basso livello di glucosio nel sangue e alti livelli di insulina nel sangue, il gatto mostra segni di scarsa energia, diventa debole e presenta un eccesso di proteine nelle urine. Questa condizione è chiamata ipoadrenocorticismo o HAC. Spesso si ricorre a chemioterapie, come il prednisone, che però possono essere molto difficili da gestire.

Usi comuni del cortisone nei gatti

Il cortisone è usato per trattare l’ipoadrenocorticismo (HAC), una condizione in cui le ghiandole surrenali producono una quantità insufficiente di cortisolo in risposta allo stress. L’HAC è un problema poco considerato nei gatti e circa la metà dei gatti affetti da HAC presenta anche il diabete come problema secondario. Il cortisone può essere utilizzato per controllare alcune infezioni, come quelle causate da batteri, funghi e parassiti, per ridurre il rischio di alcuni tumori diminuendo l’infiammazione.

Effetti collaterali dell’uso del cortisone nei gatti

Il cortisone può causare effetti collaterali nei gatti, tra cui:

  • Effetti gastrointestinali, come diarrea e vomito.
  • Perdita di appetito.
  • Cristalli sterili nelle urine.
  • Mantello ruvido.
  • Assottigliamento della pelle.
  • Aumento dello zucchero nel sangue.

Reazione di commutazione del sito del cortisolo e suo trattamento

Il cortisone può causare una rara reazione da commutazione di sito nei gatti quando il farmaco viene somministrato contemporaneamente a un corticosteroide orale. La reazione di commutazione di sito può causare bassi livelli di cortisolo, per prevenire questo fenomeno, il cortisone può essere somministrato dopo la somministrazione di corticosteroidi orali. Si può somministrare prima una piccola quantità di cortisone e poi continuare con il corticosteroide orale.

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