Pause lavorative e vacanze: cosa prevede la legge per i lavoratori?

La costituzione italiana, in varie norme, stabilisce diritti e doveri dei lavoratori, e tra i diritti ci sono quelli inerente alle vacanze e alle pause lavorative. Ma cosa dice la legge su queste ultime?

Le ferie

A sancire il diritto alle ferie per i lavoratori è l’articolo 36 della Costituzione, che dice chiaramente: “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”, quindi le ferie non sono solo un diritto, ma anche un obbligo.

Un lavoratore dipendente, in medie, ha diritto a 26 giorni di ferie all’anno, ma ci sono comunque altre norme che stabiliscono tempi e modalità, ovvero:

  • l’articolo 2109 del Codice Civile, in cui l’imprenditore o il datore stabiliscono il tempo delle ferie, tenendo conto delle esigenze dell’azienda e degli interessi di chi presta il lavoro. In pratica, è il datore di lavoro che decide quando dare le ferie ai dipendenti, ma ciò non toglie che non può trascurare le necessità del lavoratore;
  • il Decreto Legislativo 66 del 2003, che stabilisce quanti sono i giorni minimi di ferie retribuite, che non può essere inferiore alle quattro settimane. Per questo, tuttavia, bisogna controllare anche i con tratti collettivi di lavoro.
  • il Decreto Legislativo 213 del 2004, in cui si stabilisce quando devono avvenire tali ferie, ovvero almeno due settimane nell’anno di maturazione ed altre due nei diciotto messi successivi al termine dell’anno in cui sono maturate.

Nel caso il dipendente richieda delle ferie non godute, per vari motivi, il datore di lavoro non è tenuto a pagarle, ma fa eccezione la risoluzione del rapporto di lavoro, sempre secondo il Decreto Legislativo 66 già citato. A questo proposito, c’è anche la legge 183 del 2010, che stabilisce, nell’articolo 7, che se le ferie non sono godute nei tempi previsti, il datore di lavoro può incorrere anche nelle multe.

Le pause sul lavoro

Oltre alle ferie e al riposo settimanale, il lavoratore ha diritto anche a delle pause sul posto di lavoro, ma in questo caso è sempre l’azienda a stabilire quanto dura e quando avvengono, in base alle esigenze della ditta. Importante è la pausa pranzo, che non supera le due ore, e di solito è compresa tra le 12,30 e le 14,00.

Tali pause, comunque, sono previste nel Decreto Legislativo 66 del 2003 già citato, che prevede una pausa finalizzata al recupero delle energie, fisiche e psicologiche, alla consumazione dei pasti e per attenuare la monotonia del lavoro. La durata è sempre stabilita nei contratti collettivi, ma la legge prevede che una pausa non sia inferiore a dieci minuti consecutivi. Il Ministero del Lavoro ha specificato, con un interpello del 2019, che le ore di riposo per le donne che allattano rientrano sempre nei dieci minuti di pausa, nel senso che se una dipendente svolge per ore di lavoro e per due ore allatta, non gli spettano i dieci minuti pausa previsti dalla legge.

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