Quanto guadagna un barista: confronto tra gli stipendi in Italia e all’estero

In Italia viene chiamato barista, ma è anche conosciuto come barman ed è la persona, uomo o donna che sia, che la mattina ci accoglie col sorriso all’interno del bar e ci prepara la colazione, ma non solo! Ormai la professione del barman richiede una vera e propria formazione, solitamente erogata da apposite Academy specializzate proprio in questo, come il Corso Barman Roma che si svolge durante tutto l’anno presso l’Academy di Effemme, uno dei maggiori Distributori nel Lazio.

Quindi, se si vuole approcciare in maniera professionale questo lavoro, un corso potrà aprire le porte di bar e locali, in Italia e all’estero, dove, oltre all’esperienza maturata sul campo, ormai vengono richiesti i requisiti che è possibile apprendere proprio durante questi corsi. Questa formazione permette di apprendere come tenere e gestire un banco bar a tutto tondo, dalla base della caffetteria, fino alla gestione dei rifornimenti ad arrivare al management completo del locale. Scopriamo insieme quanto guadagna in media un barista e come approcciarsi alla professione.

Quali fattori possono incidere sulla retribuzione?

Oltre al classico bar, questo genere di formazione, consente di avere la capacità di controllo di un bancone di un pub, ad esempio, di un cocktail bar che lavori solo la sera o ancora di un punto bar sito in un ristorante o albergo. Per questo le possibilità e gli sbocchi lavorativi che si vengono a creare sono davvero infiniti e spaziano su tutto il territorio mondiale. Compatibilmente con la propria voglia di mettersi in gioco con un lavoro all’estero, gli stipendi medi sembrerebbero al momento essere più soddisfacenti di quelli nazionali.

Ma anche all’interno della stessa penisola, o addirittura regione, le retribuzioni possono subire delle interessanti variazioni. Infatti, cambiano da nord a sud, sia che si tratti di una metropoli o di un paese, e spesso possono variare anche all’interno della stessa città qualora il locale sia sito al centro della stessa o in periferia. Anche l’esperienza maturata può essere una chiave di svolta utile a pretendere un maggior salario. Le variabili insomma sono molte, ma sta al barman saper giocare bene le proprie carte.

Guadagno medio di un barista

In media, in Italia, un barman può guadagnare circa 1.200 – 1.500 € mensili, come dicevamo con le dovute differente in base a location, formazione ed esperienza. Nelle grandi città, come ad esempio Roma e Milano, i baristi potrebbero arrivare ad un guadagno medio di circa 2.000 €, se non di più.

Avere una formazione professionale, raggiunta tramite corsi specializzati presso Academy e docenti accreditati è sicuramente un volano in più per poter ottenere migliore paga mensile e, se si è alle prime armi, dimostrare di conoscere molto bene le basi e sapere gestire il banco senza la paura delle prime volte, è un modo per assicurarsi subito il posto di lavoro.

Se si ambisce poi a fare una carriera di barman all’estero, la soddisfazione è sicuramente maggiore, dal momento che statisticamente la media di guadagno di un barman all’estero sembra essere maggiore.
In paesi come gli Stati Uniti, o in Regno Unito, un barman qualificato arriva a guadagnare anche fino a 4.500 € mensili, oltre alle mance che possono far alzare ancora di più questo importo. Una retribuzione davvero di tutto rispetto!

All’estero, ancora più che in Italia, la formazione svolge un ruolo fondamentale. Dimostrare di possedere un diploma che qualifichi le proprie competenze è molto importante per ottenere la possibilità di un colloquio per candidarsi per il posto da barman e dimostrare fin da subito, durante la prova, di avere la totale (o quasi) padronanza del bancone sicuramente viene apprezzato molto.

Cosa fa un barman

Avere il pieno controllo del banco bar vuol dire avere innanzitutto conoscenza e confidenza con gli ingredienti e le tecniche, sia per preparazioni a base di caffè che per elaborare cocktails, dai classici fino ad arrivare alle rivisitazioni. Conoscere la storia, gli abbinamenti migliori e sapersi adattare anche a richieste particolari e inusuali del cliente. Insomma anche la creatività nelle preparazioni è quel quid che può fare la differenza tra un barman professionale ed uno improvvisato.

Fondamentale è la conoscenza delle norme igienico sanitarie di questa attività a contatto con alimenti e bevande da servire a terzi. Il rapporto con i clienti è forse la parte più affascinante di questo lavoro, stabilire un rapporto di fiducia e di empatia col cliente e avere buone capacità comunicative aiuta di certo il barman a soddisfare le aspettative di chi entra nel locale (e con molta probabilità vi tornerà).

 

Articoli correlati: