Giornalismo e media: il percorso ideale per lavorare nel mondo dell’informazione

Lavorare nel settore del giornalismo e dei media richiede conoscenze e competenze completamente diverse rispetto al passato. Con l’avvento della tecnologia e di una società sempre più digitalizzata, i giornalisti hanno avuto l’esigenza di dover fronteggiare sfide che rendono questa professione sempre più complicata da gestire in termini occupazionali e retributivi. Oggi giorno devono confrontarsi con una miriade di informazioni false che screditano l’affidabilità di questa categoria professionale.

Le testate hanno sempre più difficoltà nell’offrire compensi adeguati ai giornalisti, soprattutto a causa della crisi economica. Inoltre, l’era di internet ha rafforzato la malsana abitudine di avere tutto e subito, e questo tocca anche il settore delle informazioni. Non sorprende se la pressione sulle tempistiche di consegna siano aumentate, e ai giornalisti è richiesto di produrre in tempi sempre più brevi contenuti di alta qualità.  

Anche l’aspetto della sicurezza è stato messo in discussione. Alcuni giornalisti sono esposti costantemente ad un pericolo concreto di violenza, minaccia e intimidazioni, pensiamo a coloro che si occupano di cronaca, a chi lavora sul fronte di guerra o in particolari aree poco sicure nel mondo. Nonostante questo, la passione che accomuna molti giornalisti e professionisti dei media fa si che questi continuino ad impegnarsi in questa sempre più difficile professione.

Ma qual è il percorso ideale per lavorare nel settore dell’informazione?

Partendo dalla formazione accademica, per diventare giornalista non vi sono vincolanti percorsi di studio. Generalmente ci si iscrive al corso di laurea in Scienze delle Comunicazioni, ma non mancano casi di giornalisti in possesso di una laurea magistrale in scienze politiche, in lettere, in Giurisprudenza, in Economia e Commercio e così via.

A fare la differenza è sicuramente la formazione post laurea, mediante il conseguimento di un corso di perfezionamento o di un master di I o II livello. Non tutti ovviamente riescono ad investire il proprio tempo nei percorsi formativi post laurea a causa di esigenze professionali che rendono inconciliabili il lavoro e lo studio, questo porta numerosi professionisti a optare per corsi e-learning, come quelli erogati dall’Università online come ad esempio l’Università Telematica Niccolò Cusano, che si avvalgono di una metodologia didattica e-learning incentrata su lezioni accessibili 24 ore su 24 mediante piattaforme appositamente predisposte.

Formazione accademica e percorso post laurea

La sola formazione accademica non basta, dopo l’acquisizione della laurea, e contemporaneamente ad un percorso post laurea, coloro che voglio lavorare nel giornalismo possono scegliere di intraprendere due percorsi: quello del giornalista pubblicista, bisognerà iscriversi presso l’Albo dei pubblicisti e svolgere un tirocinio continuativo regolarmente retribuito per almeno due anni per una testata iscritta presso un Tribunale; quello del giornalista professionista, il quale è chiamato a svolgere un tirocinio di diciotto mesi presso una testata riconosciuta, o in alternativa potrà frequentare una scuola di giornalismo della durata di due anni. Il percorso si concluderà con il superamento dell’esame di abilitazione e la successiva iscrizione nell’Albo dei giornalisti professionisti.

Ovviamente, vi sono dei requisiti che sono imprescindibili per svolgere questa professione, come la conoscenza della grammatica italiana e la conoscenza di almeno una lingua straniera (tendenzialmente l’inglese). Inoltre, sempre più ricercate sono le figure di giornalisti specializzati in specifiche aree e su questo incide molto il tipo di laurea conseguito. Pensiamo ai giornalisti esperti nel settore legale (cronaca giudiziaria, o settori specifici del diritto), in ambito economico o finanziario, e così via.

 

 

 

 

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