Il precetto, cos’è e come si calcola

Il diritto italiano è una  materia complessa e tortuosa dove è facile perdersi tra articoli e diciture, il più delle volte misteriose. Cosi accade che, a volte, ci si trovi a dover fare i conti con un particolare figura giuridica senza sapere effettivamente di cosa si tratti. Ad esempio, quante volte abbiamo sentito nominare il precetto senza comprendere effettivamente la natura, il campo di applicazione e gli effetti? In questa sede, dunque, proviamo a dare una spiegazione semplice e chiara, evitando di lasciarci imbrigliare da codicilli ed espressioni troppo tecniche. Iniziamo con il dire che il precetto è un atto che rientra nelle prassi del diritto civile, la cui definizione viene enunciata nell’art. 480. In sostanza si tratta di una intimazione al pagamento che precede qualsiasi esecuzione forzata. Questo vuol dire che il precetto diventa un atto con cui un creditore dichiara la sua volontà a procedere nei confronti di un debitore. Questo, però, diventa effettivo quando,  una volta consegnato tramite ufficiale giudiziario alla parte in causa, saranno trascorsi dieci giorni senza nessun adempimento dell’obbligo. A questo punto sembrano piuttosto  chiari gli ambiti in cui agisce il precetto. Si fa sempre riferimento alla riscossione di una somma, di un assegno o di un affitto, in caso di morosità.

Precetto, come si calcola

Una volta compresa la natura e l’effettiva utilità di un precetto, rimane da definire il secondo passaggio, quello del pagamento per la redazione di quest’atto. È evidente, infatti, che, come per qualsiasi altra comunicazione di natura giuridica, ci si deve avvalere di una figura professionale. In questo caso si fa riferimento agli avvocati civilisti. In parole povere, dunque, quanto costa un precetto?  Riguardo ai compensi per aver prestato opera professionale giuridica, alcuni anni fa sono state apportate delle novità. In modo particolare si fa riferimento al decreto 55 del 10 aprile 2014. Qui , in assenza di un accordo privato con il legale, sono stati introdotti dei nuovi parametri che tengono conto non solo del tipo di opera prestata ma anche della tempestività richiesta, della complessità e dell’urgenza.

Insieme a tutti questi aspetti, però, nel calcolo del  compenso per un precetto, è importante tener presente la cifra richiesta dal creditore al debitore. In sostanza si fa riferimento alla quantificazione del debito non assolto alla base del precetto stesso. Vediamo, con numeri alla mano, di quali proporzioni stiamo parlando. Se, ad esempio, di fa riferimento ad un massimo di 5.200 euro il compenso previsto è di 135. Se, invece, si arriva ad un massimo di 520.000 euro allora si otterrà un compenso superiore ai 500. Come abbiamo detto, non si tratta di cifre casuali ma ben definite da un nuovo tariffario professionale cui l’avvocato aggiunge delle varianti che riguardano le spese forfettarie generali, come quelle relative a luce, internet e stampa. Queste vengono calcolate con un 15% sul totale. Tutto, comunque, porta ad una sola conclusione; non esiste procedimento legale che non comporti un costo, in alcuni casi importante, anche per la parte lesa . Dunque vale la pena riflettere prima di intentare qualsiasi azione giuridica, considerando l’effettivo vantaggio economico finale.

 

 

 

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