Tosap: cos’è e come si calcola? che differenza c’è con il cosap?

La TOSAP è la Tassa per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche e si differenzia dal COSAP, il Canone per l’Occupazione di spazi e aree pubbliche. La TOSAP si versa a favore di Comuni e Province e riguarda le occupazioni di qualsiasi natura di strade, vie, piazze e, in generale, beni di proprietà del Comune o di privati e singoli sui quali, però, ci sia una servitù di passaggio pubblico.

La tassa del TOSAP, quindi, la deve versare il titolare nel momento in cui riceve la concessione o l’autorizzazione all’occupazione dello spazio pubblico. Nel caso in cui manchi l’approvazione all’occupazione e quindi questa sia abusiva, l’occupante deve comunque versare la TOSAP e il Comune è quindi autorizzato a richiederla. Questa tassa si riferisce sia all’occupazione dello spazio esterno, per esempio con striscioni o proiezioni pubblicitarie, sia interno e sottostante, per esempio con il passaggio di cavi e tubature.

Come si calcola la TOSAP?

Per calcolare la TOSAP bisogna tener conto della natura dell’occupazione, che può essere permanente o temporanea. Si definisce permanente un’occupazione che dura almeno un anno; al contrario, è temporanea. Nel primo caso, la TOSAP si calcola tenendo conto il metro quadro e il metro lineare occupati per anno, arrotondati per eccesso, applicando le tariffe in base al tipo di occupazione e alla zona in questione. Si moltiplica quindi la superficie in metri quadri, la tariffa e il numero di anni di occupazione. Nel caso di occupazione temporanea, invece, per calcolare la TOSAP si moltiplica la superficie in metri quadri, la tariffa giornaliera e il numero di giorni di occupazione.

TOSAP e COSAP, cosa cambia?

Il COSAP non è una tassa ma un Canone per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche. A differenza della TOSAP, che è un’entrata tributaria, il COSAP è un’entrata di carattere patrimoniale. L’istituzione del COSAP,  è a totale discrezione dell’Ente locale, il quale può decidere autonomamente se istituire o meno questo canone: non si tratta quindi di un obbligo, ma di una facoltà.

Come regolamentato dall’art. 63 del Decreto Legislativo n. 446/97, i Comuni e le Province possono escludere la tassa per occupazione di spazi e aree pubbliche, nel proprio territorio. Allo stesso modo, possono anche prevedere che l’occupazione permanente o temporanea sia assoggettata al pagamento del canone da parte del titolare, da versare al momento dell’atto di autorizzazione in base a una tariffa scelta.

 

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