Caldo vento del Sahara: come si chiama? Caratteristiche e temperature

Spesso quando le temperature sono troppo alte sovviene alla mente la celebre frase di uso comune “Ma nemmeno nel deserto del Sahara fa così caldo!”, nonostante le temperature siano nettamente inferiori e non vi siano fortissime escursioni termiche giornaliere. Componente imprescindibile, però, per il deserto del Sahara è il vento, considerato una vera arma a doppio taglio: infatti è il vento a contribuire nell’abbassamento della temperatura (durante il giorno il termometro può toccare i 50 °C) permettendo così ai Tuareg di sopravvivere, ma può essere anche motivo di tempeste di sabbia che spesso sfociano in mortali incidenti.

I venti sahariani sono molti, con periodi e temperature diverse, fra i più importanti troviamo: il Simùn, l’Harmattan, il Khamsin e il Ghibli. Tuttavia i due più rinomati per la loro fama non proprio positiva sono il Simùn e il Ghibli (meglio conosciuto con il nome di scirocco). Il Simùn, il cui nome significa “vento velenoso”, è un vento forte e secco che proviene dal deserto del Sahara e spira in Algeria, in Israele, in Giordania, e in Siria. Erodoto lo descrive come un vento capace di uccidere e di seppellire ogni cosa, proprio perché in grado di trasportare grandi masse di sabbia. Infatti, muovendosi in grandi cicloni, riesce a trasportare enormi quantità di sabbia causando molteplici volte il soffocamento di uomini e animali. Raggiunge temperature molto elevate: di solito si aggira intorno ai 40°C, ma può anche superarli e toccare i 54 °C. A causa, quindi, delle elevate temperature, è in grado di generare gravi colpi di calore che se non controllati possono portare allo svenimento.

Il Ghibli, invece, è un vento caldo e secco che spira dal deserto del Sahara giungendo sino alle coste libiche: soffia prevalentemente in primavera e all’inizio dell’estate ma possiamo trovarlo anche durante tutto il corso dell’anno. In Libia questo vento può provocare un improvviso innalzamento delle temperature tanto da poter arrivare sino ai 30 °C anche in pieno inverno: nel 2004 la temperatura a Tripoli toccò i 37 °C. E’ un vento molto più umido rispetto allo scirocco ed è causato dalla presenza depressioni: masse d’aria calda e secca vengono trascinate verso aree di bassa pressione dove l’aria calda si mischia a quella umida. Anch’esso è in grado di sollevare grandi quantità di sabbia, tanto che i granelli più leggeri vengono trasportati in numerose zone, generando le tipiche piogge di sabbia che sono responsabili della fitta polverina arancione che troviamo sulle auto e che sono in grado di causare diversi danni ai dispositivi. Dalle popolazioni viene considerato un vento favorevole all’agricoltura in quanto capace di far maturare i datteri. Nel corso della storia ha avuto anche effetti positivi per le popolazioni autoctone: la popolazione infatti, essendo abituata al tipico vento, è stata in grado di fronteggiare i nemici indeboliti dalla grande potenza del Ghibli.

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