Vela triangolare: nome, utilizzo e proprietà

Produrre movimento attraverso il vento: questa è la funzione della vela di navi e barche. Costituita da un materiale sottile e robusto, la tela, essa utilizza la forza del vento per generare propulsione e far avanzare l’imbarcazione.

La vela triangolare

Tra le tipologie più moderne di vela c’è sicuramente la vela triangolare latina che la prima volta è apparsa nel IX, momento a partire dal quale si è subito diffusa in tutto il Mediterraneo, l’Oceano Indiano e l’Oceano Pacifico.

Comunemente nota come vela latina, essa ha una forma triangolare e viene tenuta tesa da un’antenna diagonalmente issata sull’albero. La denominazione “latina” si deve al significato dell’aggettivo che anticamente in latino voleva dire “facile, agevole”, a indicare il semplice utilizzo della vela stessa.

La forma della vela triangolare si basa su un bordo inferiore chiamato “base” o “piede della vela” e un vertice superiore noto come “angolo di penna” o “di drizza” (quest’ultimo termine indica un cavo metallico fissato alla penna per issare la vela). Infine, gli angoli inferiori della vela che si trovano alle estremità della base sono detti “angolo di mura” e “angolo di scotta” o “di bugna”: il primo, rispettivamente, è ancorato a un punto fisso, mentre il secondo è mobile.

Per fissare la vela, una volta che l’antenna è issata sull’albero in posizione obliqua, l’angolo di mura resta in basso in prossimità delle prua delle barche, mentre quello di drizza si eleva in posizione superiore alla cima dell’albero e l’angolo di scotta resta libero verso la poppa.

Infine, la dimensione della vela cambia in base alla funzione della forza del vento: si ha, così, in ordine la vela latina “bastarda” (la più grande), la “borda” (media) e la “marabutto” (piccola).

Nonostante il nome, però, la forma della vela è raramente un triangolo perfetto: spesso, infatti, la superficie della vela viene aumentata tanto da richiedere la presenza di stecche per essere sorretta.

Il successo della vela triangolare

Questa tipologia di vela è ormai comunemente diffusa in tutto il mar Mediterraneo. In particolare, essa viene celebrata durante la Regata della Vela Latina che si tiene a Stintino in Sardegna. Si tratta dell’evento per eccellenza della vela latina che, a partire dal 1983, ha portato alla ribalta internazionale questo mondo. Centri di maggior interesse del fenomeno sono Carloforte, Porto Torres, Olbia, La Maddalena, Bosa e Alghero: qui operano alcuni mastri d’ascia, vengono restaurate le imbarcazioni e si svolgono attività di charter nelle isole dell’arcipelago della Maddalena.

Nelle regate di vela latina gareggiano varie classi che si differenziano per grandezza e per conformazione dello scafo (poppa tronca o poppa tonda, ad esempio): lancette, lance, guzzette, gozzi, velieri, leudi, filughe e altri ancora.

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