Frode e assenteismo: le sfide per le aziende italiane

Il tessuto imprenditoriale italiano si muove in uno scenario sempre più complesso, fatto di concorrenza globale, costi crescenti, inflazione e instabilità normativa. A tutto ciò si aggiungono fenomeni interni che mettono a dura prova la tenuta delle aziende: frodi, assenteismo strategico, appropriazione indebita di informazioni riservate e concorrenza sleale sono minacce silenziose ma pericolose. La Lombardia, locomotiva economica del Paese, ne è un esempio emblematico.

Con il più alto tasso di densità industriale e un’elevata concentrazione di piccole e medie imprese, la regione è il teatro ideale dove osservare come comportamenti scorretti possano minare gli equilibri aziendali. In questo contesto, il danno non è solo economico: si incrinano la fiducia tra colleghi, la reputazione dell’impresa e l’efficienza dei processi interni.

Affrontare queste sfide richiede strumenti adeguati e una visione manageriale orientata non solo alla crescita, ma anche alla difesa del capitale umano e della proprietà intellettuale.

Frodi interne e assenteismo: un nemico silenzioso per le imprese

Tra i comportamenti più dannosi e diffusi troviamo l’assenteismo strategico, ovvero la falsa malattia o l’assenza dal lavoro giustificata da certificazioni non veritiere. A ciò si aggiungono i cosiddetti “doppi lavori”, in cui il dipendente, dichiarandosi malato, presta servizio altrove, spesso proprio in settori concorrenti.

Secondo i dati forniti dall’INPS nel 2023, circa il 5,8% delle assenze per malattia presentano anomalie nei controlli ispettivi, con picchi superiori nelle aree industriali del Nord Italia. La Lombardia figura tra le regioni più monitorate, complice l’alta presenza di imprese e l’elevato volume di rapporti di lavoro attivi.

A rendere il fenomeno ancora più grave è l’intreccio con attività fraudolente vere e proprie: accessi non autorizzati a dati aziendali, utilizzo illecito di contatti commerciali, sottrazione di clienti da parte di ex dipendenti, fino alla creazione di realtà parallele con lo scopo di danneggiare l’azienda madre. Le PMI, prive di strutture interne dedicate alla sicurezza, risultano spesso impreparate a fronteggiare queste situazioni.

Le frodi interne, se non individuate per tempo, possono costare caro: cali di produttività, danni all’immagine, perdita di vantaggi competitivi e procedimenti legali lunghi e dispendiosi. Ecco perché sempre più imprese decidono di adottare un approccio preventivo e investigativo.

Indagini aziendali e investigatori: prevenire i danni, proteggere l’impresa

In Lombardia, la prevenzione passa anche per la collaborazione con esperti del settore. Se vuoi sapere come difenderti da potenziali raggiri o scoprire di più su come raccogliere prove utili in modo discreto, un investigatore privato in Lombardia può intervenire per tutelare i diritti dell’impresa e raccogliere prove valide.

Il ruolo degli investigatori privati nel contesto aziendale è spesso sottovalutato, ma risulta cruciale quando ci si trova di fronte a situazioni sospette. Attraverso pedinamenti autorizzati, controllo dei comportamenti, verifica incrociata delle attività online e offline dei soggetti coinvolti, è possibile raccogliere materiale probatorio conforme alle normative in vigore, da utilizzare in sede disciplinare o giudiziaria.

Un esempio concreto: una media impresa brianzola del settore metalmeccanico ha scoperto, grazie a un’indagine privata, che un proprio dirigente tecnico, da tempo in malattia, stava lavorando come consulente per un’azienda concorrente. Le prove raccolte hanno permesso il licenziamento per giusta causa e la richiesta di risarcimento danni.

Un altro caso, verificatosi nel milanese, ha riguardato la sottrazione di file contenenti progetti brevettabili da parte di un dipendente in uscita. L’intervento tempestivo dell’investigatore ha evitato la fuga di know-how e permesso di bloccare l’attività concorrente prima della messa sul mercato.

Gli investigatori non agiscono soltanto in situazioni conclamate. Molte aziende li coinvolgono in fase di selezione del personale, per verificare curriculum e referenze, oppure in operazioni delicate come fusioni o acquisizioni, per valutare l’affidabilità dei partner.

Responsabilità e trasparenza: le basi di un’impresa solida

Tutelare l’azienda non significa diffidare dei propri dipendenti, ma valorizzare la correttezza, l’impegno e la trasparenza come principi guida. Un sistema di controllo interno efficiente, integrato con politiche HR fondate sul merito, è la chiave per costruire una cultura d’impresa sana e produttiva.

Investire in strumenti di monitoraggio, audit interni, formazione del personale e collaborazioni investigative consente di prevenire comportamenti dannosi e gestire i conflitti in modo tempestivo. La fiducia resta centrale, ma deve essere supportata da una struttura che protegga sia l’imprenditore sia il lavoratore onesto.

Nel panorama lombardo, sempre più aziende scelgono la strada della prevenzione e dell’indagine privata come complemento a una gestione responsabile e lungimirante. Conoscere i rischi, agire in modo tempestivo e affidarsi a professionisti specializzati rappresenta oggi una strategia concreta per affrontare le sfide di un mercato competitivo, proteggendo il proprio patrimonio aziendale e umano.

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