Contratto di locazione transitorio: cos’è e come funziona?

Il contratto di locazione transitorio è un accordo che avviene tra locatore e inquilino, circa la possibilità di utilizzare, cioè abitare un determinato immobile, per ridotti periodi di tempo, attraverso una tipologia di accordo stabilita in modo dettagliato dalla legge.

Questa tipologia di contratto è scelta soprattutto dagli studenti o da chiunque abbia necessità di intrattenersi in un territorio per un periodo limitato, come nel caso di trasferte lavorative o problematiche di salute. Infatti, il contratto di locazione transitorio non è previsto in caso di affitti di case vacanza.

E’ il decreto del 30 dicembre 2002, emanato per disciplinare i contratti di locazione e del rilascio degli immobili a uso abitativo, a determinare le caratteristiche, le modalità e i criteri, che rendono il contratto di locazione a uso transitorio, legittimo, quindi, valido. Sebbene questa legge sia stata pensata soprattutto per rispondere alle esigenze degli studenti fuorisede, ha finito, ben presto, per rispondere alle necessità abitative di chiunque abbia specifiche esigenze, eccetto quelle turistiche. Nel contratto devono essere spiegate le motivazioni dell’inquilino, ossia le necessità che spingono il soggetto ad abitare un immobile in modo temporaneo.

Come funziona il contratto di locazione transitorio: le notizie utili per rendere l’accordo valido

La legge è molto chiara sulle modalità di esecuzione del contratto di locazione a uso transitorio, istituendo dei vincoli sulle tempistiche di utilizzo, che devono essere rispettate. Infatti, la legge precisa che per essere valido, un contratto di locazione deve:

  • Spiegare il motivo della transitorietà: l’inquilino dovrà trascrivere in modo chiaro, le motivazioni del suo trasferimento temporaneo nell’immobile, escludendo qualsiasi ragione turistica. In questo caso, infatti, dovrà procedere alla stipula di un contratto ordinario, poichè la tipologia transitoria non può essere attuata nei soggiorni a piacere
  • Il periodo di utilizzo dell’immobile: il contratto che regola le locazioni transitorie è riferibile a una necessità abitativa che ricopre un arco di tempo limitato, compreso tra i 30 giorni e i 18 mesi. Superata la soglia di tempo stabilita dalla legge, sarà necessario provvedere alla modifica del contratto abitativo
  • Compilare il modulo opportuno, fornendo i dati di entrambi i soggetti (locatore e inquilino), quelli relativi all’appartamento, la transitorietà dell’utilizzo (documentando le proprie esigenze) e l’importo del canone

L’importo da versare per il contratto di locazione a uso transitorio può essere deciso tra i due soggetti, tramite un accordo privato tra le parti, eccetto che in specifici territori, in cui sono stabiliti importi precisi. In città come Torino, Roma, Milano e Napoli, infatti, il minimo e il massimo d’importo, sono stabiliti tramite accordi territoriali locali. Nel caso in cui, il collocato necessiti di un’ulteriore proroga del contratto di locazione transitoria dovrà ripresentare la documentazione.

Se al termine del periodo di locazione non segue alcun rinnovo, l’accordo tra il locatore e l’inquilino termina in automatico, senza la necessità di comunicare la fine del rapporto tra i soggetti. Gli studenti che per motivi di studio devono vivere in uno specifico territorio possono detrarre circa il 19% dell’importo. Il contratto di locazione temporaneo è una soluzione comoda per ambo le parti, ma attuabile solo in condizioni specifiche.

Articoli correlati: