Crea: di che cosa si occupa questo consiglio? Quali sono i suoi obbiettivi?

Crea è l’acronimo di Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria ed è il più importante ente italiano di ricerca sull’agroalimentare. Attualmente conta 12 centri di ricerca, 1520 ricercatori e tecnici, 416 progetti di ricerca in corso e 66 aziende agricole sperimentali. Il Crea è il principale Ente di ricerca italiano che ha il compito di occuparsi delle filiere agroalimentari, è dotato di una personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali  (Mipaaf). I compiti del Crea riguardano diversi settori, da quello agricolo, allo zootecnico, ittico, forestale, agroindustriale, nutrizionale, fino all’ambito socioeconomico. 

Crea: storia

Il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, nasce il 1 gennaio del 2015, in seguito a una serie di fusioni. Per giungere direttamente e in maniera sintetica alla parte finale della fusione, possiamo ricordare che, proprio in quello stesso anno, l’INEA, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, confluisce nel CRA, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. L’INEA, le cui origini risalgono al 1928, ha il compito di analizzare e studiare ciò che coinvolge l’economia agraria, cercando di uniformarsi ai continui cambiamenti e alle continue esigenze del sistema agroalimentare italiano.

Crea: di che cosa si occupa questo consiglio?

Il Crea prende in carico le sfide legate ai cambiamenti e alle trasformazioni sulla sostenibilità e produzioni agroalimentari, basandosi sui principi legati all’economia circolare (un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità), alla bioeconomia (un’economia ecologicamente e socialmente sostenibile) e all’innovazione. I compiti del Crea sono diversi, tra questi:

  • mettere a disposizione le loro competenze per studiare modalità nuove e alternative, sempre all’avanguardia, per gestire in modo sostenibile il suolo e la sua fertilità
  • competenze che si muovono tra genetica, fisiologia, meccanica e robotica
  • allevamenti e processi di industria alimentare
  • gestione sostenibile dei processi produttivi
  • salvaguardare la salute della popolazione, riducendo gli sprechi e informando consapevolmente sulle proprietà nutrizionali degli alimenti
  • tutelare sempre il consumatore finale

Le ricerche messe in atto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria avvengono grazie alle aziende e ai campi sperimentali che contano, cercando di mantenere delle riproduzioni assolutamente fedeli a quelle in cui operano normalmente gli agricoltori. In questo modo sarà più semplice trarre le valutazioni e verificare i risultati ottenuti, così da poterli applicare sul campo. Come già detto, infatti, il Crea conta 12 centri di ricerca, 1520 ricercatori e tecnici, 416 progetti di ricerca in corso e 66 azienda agricole sperimentali, presenti sul territorio nazionale.

Crea: obiettivi

L’agricoltura è alla base dell’economia e come tale va preservata. Senza contare che l’agricoltura stessa ha dovuto affrontare numerose sfide nel corso degli anni, tra cui il continuo cambiamento climatico, introduzioni di nuovi organismi e microrganismi, domanda sempre maggiore di cibo e richiesta di attenzione sempre maggiore sul prodotto che si vuol consumare. Tra gli obiettivi del Crea rientra proprio questo, cioè dare vita a progetti di ricerca che permettano di stravolgere il tradizionale concetto di fare agricoltura a cui siamo stati abituati, così da potersi adeguare a un contesto in continuo cambiamento, cercando di aumentare la competitività, l’efficienza produttiva e la sostenibilità del sistema agricolo, favorendo l’adattamento ai cambiamenti climatici ed elevando sempre più la qualità delle produzioni.

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