Operazione Leone marino: chi l’ha programmata? Che cosa prevedeva?

La Seconda Guerra Mondiale è uno degli eventi più terribili della storia. Una serie di scontri bellici che dal 1939 al 1945 hanno cambiato l’assetto politico del mondo, generando moltissime vittime. Tra le operazioni militari progettate dalla Germania nazista, capitanata da Adolf Hitler, vi fu l’Operazione Leone Marino, un’progetto che a causa di alcune complicazioni, non fu portato a termine.

Operazione Leone Marino: il folle programma di Hitler

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania ha giocato un ruolo determinante. Hitler, del resto, aveva dalla sua parte una fantasia criminale, che rese possibili gli atti atroci messi in atto durante il periodo bellico. Dopo l’eclatante vittoria sulla Francia, che determinò il suo inevitabile ritiro dalla guerra, la Germania nazista decise di fare un passo in avanti e procedere alla conquista dell’Inghilterra.

In realtà, il piano doveva essere messo in atto per una specie di ripicca. Hitler aveva tentato, infatti, a più riprese un accordo con il Regno Unito, ma nonostante gli sforzi, il governo inglese non si mostrò interessato a fornire una risposta adeguata. Fu proprio questo il motivo che spinse Hitler a procedere all’attacco. Da qui, la sua decisione di dichiarare il 2 luglio del 1940, l’invasione via mare dell’Inghilterra.

La strategia di attacco era stata pensata nei minimi dettagli e fu nominata dallo stesso Hitler “Operazione Leone Marino”. Il piano prevedeva una grande invasione, ideata nei minimi dettagli (almeno sulla carta). Del resto, il progetto era davvero ambizioso e richiedeva l’impiego di circa 20 divisioni. Il piano strategico sarebbe stato reso attuabile nel settembre successivo.

Per conquistare la Gran Bretagna non bastava, infatti, giungere via mare e attaccare. La missione di guerra era altamente rischiosa e le forze armate inglesi erano comunque ben attrezzate. Per questo motivo, occorreva una strategia di attacco su più fronti, che non prevedesse solo quello via mare. Bisognava intervenire prima via aerea, mediante un feroce attacco a diversi punti strategici, tra cui agli aeroporti, i porti e persino le città inglesi, come Londra.

Tuttavia, il piano folle di Hitler non si rivelò facilmente attuabile. La situazione si complicò, poiché non andò tutto come previsto. Gli inglesi, infatti, non erano degli sprovveduti e possedevano dei caccia altamente avanzati dal punto di vista tecnologico. I loro radar, infatti, riuscirono a individuare quelli nemici a distanze sorprendenti, rendendoli innocui molto presto.

I tedeschi subirono diverse perdite importanti. Uomini e mezzi furono decimati senza alcuna pietà. La Germania aveva pensato tutto nei minimi dettagli, ma ciò non era bastato. L’invasione sembrava infallibile, ma la realtà ne mostrò ben presto i limiti. Fu questa la ragione che spinse Hitler a rimandare l’operazione a tempo indeterminato, sebbene in pratica non fu mai eseguibile.

Eppure, il risentimento per la mancata attuazione del suo piano, aveva preso il sopravvento in una personalità disturbata come quella di Hitler, che a novembre dello stesso anno sfogò la sua frustrazione, ordinando la distruzione della città di Coventry.

L’Operazione Leone Marino non ebbe il successo sperato. Lo sbarco previsto non andò in porto e gli inglesi si mostrarono molto più forti di quanto i tedeschi sospettassero.

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