Corrente nominale: cos’è e come funziona?

Con la locuzione “corrente nominale” si intendono i valori di un impianto elettrico, sia esso casalingo o industriale. Definita anche tensione, la corrente nominale esprime il voltaggio di ciascun apparecchio, che in base alla tipologia, può oscillare tra i 220 – 230 V e i 380 – 400 V.

Corrente nominale: come funziona il voltaggio dell’impianto elettrico

Con il termine voltaggio si fa riferimento alla tensione elettrostatica che si verifica in un preciso campo elettrico. La corrente nominale di un apparecchio, quindi, ne indica le caratteristiche stabilite in fase di progettazione, nonché quelle di funzionamento.

Nonostante la tensione elettrica sia stabilita da una normativa precisa, può capitare che per accordi presi con un fornitore, il voltaggio subisca alcune variazioni. In pratica, la tensione nominale stabilita durante il progetto dell’apparecchio, può risultare nella pratica diversa, dimostrando delle variazioni di valore. Definire con precisione la corrente nominale di un impianto elettrico è, però, molto importante. Essa è, infatti, utilizzata per la corretta classificazione di un impianto, che può distinguersi in:

  • Bassa tensione
  • Bassissima tensione
  • Media tensione
  • Alta tensione

La tensione nominale è regolata da specifiche normative, che ne stabiliscono gli standard di sicurezza. Tra le più importanti direttive europee vi è la CE- I 64-8, che si riferisce agli impianti ad uso domestico e in particolare, quindi, a quelli che non possono superare i 1000 V.

Secondo questa normativa, la corrente reale non può superare più del 10% di quella nominale, sebbene sia consigliabile fermarsi a un massimo del 5 %. La norma stabilisce anche i criteri di esecuzione di un buon impianto elettrico, definibile “a norma di legge”, realizzato con una cassetta di deviazione maggiore del 20% rispetto quella stabilita nel progetto.

Corrente nominale: come funziona la tensione

La tensione nominale è un elemento molto importante nella progettazione del proprio impianto elettrico. Infatti, stabilisce il voltaggio massimo che permette all’apparecchio il funzionamento in totale sicurezza. Per tale ragione, la corrente nominale esprime il valore massimo e minimo affinché un apparecchio possa funzionare in modo corretto, senza subire dei danni permanenti.

Il range tra valore minimo e quello massimo in cui la corrente nominale può variare, prende il nome di “tasso di tolleranza“, un valore espresso in percentuale e riportato dai progettisti dell’impianto, nell’opportuna scheda tecnica. Per calcolare la corrente nominale si procede all’impiego di diversi calcoli matematici, utili a fornire i valori eseguibili per un determinato impianto elettrico.

Quando si considera la reale tensione di funzionamento di un impianto elettrico, invece, non si parla di tensione nominale, ma di quella operativa, che esprime il reale valore raggiunto da un impianto elettrico in un preciso istante, ossia il voltaggio a cui sta lavorando in un dato momento la macchina. La tensione operativa può essere calcolata, quindi, in modo davvero semplice, con l’ausilio di un voltmetro.

Gli impianti elettrici siano essi di uso domestico o aziendale, sono dotati di corrente nominale, ossia di un valore definito in un range di voltaggio, che assicura il corretto funzionamento dell’impianto. Il rispetto dei limiti imposti da tale intervallo assicura, quindi, lunga vita all’impianto elettrico che non rischierà di subire dei danni permanenti.

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