Ricerche di mercato: tutti i vantaggi dell’analisi dei big data

Ricerca dei nuovi trend, analisi minuziosa del mercato e dei competitor e web listening sono solo alcune tra le migliori strategie che consentono a un’azienda di ottimizzare le proprie azioni al fine di crescere economicamente.

Queste azioni si possono mettere in campo solo grazie ai megadati, o meglio: big data. Si tratta di uno strumento rivoluzionario che permette di raccogliere quante più informazioni possibili in rete e di ottenere un quadro completo della situazione attuale della propria azienda e del proprio mercato.

Ciò significa avere gli elementi necessari per mettere in campo, tempestivamente, azioni d’investimento di vendita o di marketing da svolgere per potenziare il valore economico de un’azienda. Ci sono diverse società che lavorano in tal senso, fornendo un supporto prezioso a tutte quelle aziende che necessitino di allargare i propri orizzonti.

Ma una delle eccellenze e è senza dubbio rappresentata dalla Central Marketing Intelligence (sito web: https://www.centralmarketingintelligence.it/), che propone ricerche di mercato innovative, basate sull’ascolto e sullo studio dettagliato della Rete.

Primo step: listening

La fase di listening, ovvero di ascolto, inizia con l’individuazione degli obiettivi aziendali che si desidera raggiungere: ad esempio, collocarsi in una specifica nicchia oppure aumentare le proprie quotazioni in un campo in particolare, o ancora sviluppare nuove capacità in direzioni differenti. Partendo da questo, i professionisti del settore iniziano a sondare il luogo virtuale più popolato di sempre: il web.

Mentre alcune agenzie di ricerche di mercato restano fossilizzate sulla semplice strategia telefonica, i migliori professionisti si mettono, invece, “in ascolto” su internet. Basta, ad esempio, individuare i temi più caldi dei blog, dei forum e dei social network per ottenere già molte informazioni importanti.

Da questi “rumors” è necessario estrapolare gli elementi che possono essere riferibili al proprio campo (alimentare, tessile, automobilistico…) e approfondire la ricerca andando a verificare gli indici di gradimento, le criticità e le sfumature di toni con cui essi vengono affrontati dall’utenza. Si tratta, in pratica, di scoprire l’opinione autentica dei propri potenziali clienti, senza filtri. A questo è possibile abbinare anche un controllo puntuale dei messaggi lanciati dai tanti influencer che gravitano sul web, a partire da Youtube.

Dei big data fa parte anche la ricerca delle parole chiave più inserite nei principali motori, quali Google. In questo caso, saranno i risultati nei primi posti delle SERP (ovvero le pagine) quelli a cui fare riferimento.

Naturalmente, alla fase di listening va affiancato un lavoro su numeri e statistiche dei mercati nazionali e internazionali: dati di vendite, settori derivati e risposta della clientela alle nuove proposte. E qui può entrare in gioco anche lo studio approfondito dei principali competitor, al fine di individuare i brand più in voga ma soprattutto sviscerare tutti i loro pregi e i difetti per capire come muoversi al meglio.

Secondo step: applicazione delle strategie

Non è finita. Perché solo dopo aver organizzato in maniera fluente e proattiva i big data si inizierà ad avere una visione d’insieme davvero utile. A seconda degli obiettivi, si potrà decidere di veicolare le proprie energie, nonché i propri investimenti sui temi che più si adattano alle esigenze specifiche.

Questo non significa necessariamente dare vita a costose campagne di marketing, ma organizzarsi, ad esempio, per aumentare l’interesse verso la propria azienda, i propri prodotti o servizi creando siti web e inserendosi in discussioni sui social, partecipando quindi attivamente alla “vita sul web” che è alla base della prima fase.

Analizzare i dati online significa imparare rispondere alle reali esigenze del mercato senza mai perdere di vista il focus scegliendo la strada della crescita continua.

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