Preventivi avvocato: come calcolarli? a quanto possono ammontare? Che elementi si considerano?

Nel momento in cui avete bisogno di rivolgervi a un avvocato per dirimere una questione, uno degli aspetti che sicuramente vi interessa è quello relativo al compenso. Per questo motivo si è soliti stilare dei preventivi avvocato, attraverso i quali il cliente può farsi un’idea di quelle che saranno le spese da sostenere sia in caso di risoluzione bonaria della causa che della sua prosecuzione nelle competenti sedi. Ma come si calcano i preventivi avvocato e quali sono gli elementi da prendere in considerazione? Ecco una breve panoramica per aiutarvi a saperne di più!

 Preventivi avvocato: come si calcolano?

Come accennato poco sopra, quando ci si rivolge a un avvocato è importante che quest’ultimo illustri all’assistito non solo le possibili strade che si possono percorrere, ma anche qual è il costo del suo intervento. Ci sono infatti molti aspetti che concorrono a formare la parcella dell’avvocato di cui l’assistito, non essendo avvezzo all’ambiente, potrebbe non essere a conoscenza. Parliamo per esempio delle spese forfettarie, ma anche della stessa composizione dei preventivi avvocato, che possono comprendere diverse opzioni.

Per calcolare i preventivi avvocato da cui sarà poi formalizzata la fattura, infatti, esistono delle specifiche linee guida. Ciò non toglie che l’avvocato, in quanto libero professionista, ha comunque un margine d’azione piuttosto ampio in base al quale determinare la sua tariffa di partenza. Ad ogni modo è obbligato a esplicitare tutte le voci che concorrono alla determinazione della parcella, e il cliente deve esserne adeguatamente informato prima di conferire l’incarico.

I preventivi avvocato sono basati sui cosiddetti parametri forensi, che comprendono in primo luogo la decisione sul giudizio da parte dell’autorità competente. In secondo luogo, dipendono dal valore della controversia e sulle diverse fasi del giudizio promosso. Per fasi di giudizio si intendono prima di tutto la parte preparatoria, ovverosia lo studio della documentazione e del caso specifico.

Se l’avvocato ritiene di poter portare avanti la causa per il suo assistito, seguirà quindi la fase introduttiva della controversia, seguita quindi da quella istruttoria. In questa fase l’avvocato richiede l’ammissione dei mezzi probatori e di conseguenza la loro assunzione agli atti del giudizio. Infine, si arriva alla fase decisionale, che culmina con la sentenza e, quindi, con la redazione della nota spese.

Che cosa comprende la parcella dell’avvocato?

Le varie fasi che abbiamo appena illustrato sono quelle che concorrono alla determinazione dell’entità della parcella dell’avvocato poiché possono avere complessità e durate differenti, da valutare caso per caso. Possiamo quindi affermare però che, al netto delle vicissitudini di cui si compone la causa, nel preventivo avvocato troviamo delle voci costanti.

Queste voci si riferiscono a dei costi precisi. Prima abbiamo citato le spese forfettarie, ovvero quelle spese non quantificabili con precisione sostenute dall’avvocato. Parliamo di fotocopie, richiesta documentazione, riunioni, udienze e così via. Queste spese sono quantificate nella percentuale del 15% dell’onorario. Se lo svolgimento della causa ha richiesto anche una o più trasferte, queste saranno comprese nel preventivo avvocato.

Devono poi essere aggiunte le spese a titolo di contributi per la Cassa Forense, che ammontano al 4% e, sull’importo finale, va aggiunto un ulteriore 22% relativo all’IVA.

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