Diventare pilota: una possibilità alla portata di tutti

Diventare pilota continua a essere il sogno di molti nel nostro paese e proprio il desiderio di poter guidare un velivolo che trasporti passeggeri o merci sta inducendo sempre più persone ad affidarsi alle scuole di volo al fine di ottenere abilitazioni secondo differenti modalità e per diversi tipi di licenza.

Naturalmente, è importante individuare una realtà in grado di garantire percorsi di formazione completi, attraverso i quali preparare gli aspiranti piloti a 360°, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico.

A questo proposito, uno dei punti di riferimento nel settore si conferma urbe aero, scuola di volo certificata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) che da oltre vent’anni mette a disposizione un ampio ventaglio di corsi con cui prepararsi al meglio per ottenere numerose licenze.

Le opportunità offerte dalle scuole di volo

La possibilità di studiare per diventare piloti è al giorno d’oggi davvero alla portata di tutti, purché si confermino le condizioni psicofisiche ideali che siano correttamente certificate da medici legali facenti parte dell’Aeronautica Militare.

Se a questo si aggiungono una reale passione e la base di studi scientifici, ovviamente il percorso diventa più semplice. Ed è proprio da una base scientifica che parte la teoria di una scuola di volo che, di norma, erudisce riguardo i rudimenti della fisica del volo, proseguendo con nozioni in campo meteorologico per poi proseguire con l’uso tecnico della strumentazione di bordo.

Strumentazione che si deve conoscere a fondo e sarà anche coadiuvata da una comunicazione standardizzata con i colleghi e la torre di controllo per non dare mai adito a errori o fraintendimenti di sorta. Completeranno l’insegnamento le procedure concernenti rullaggio sulla pista, decollo, volo e atterraggio regolare o d’emergenza.

Tali informazioni possono fare parte di moduli d’insegnamento differenziati: nel modello integrato le ore di teoria sono inferiori e condensate, mentre nel modello modulare ci si sofferma di più su determinati aspetti. Alcuni studenti iniziano spesso col primo per poi precedere con il secondo se si rendono conto di dover approfondire determinate materie.

La pratica e l’entrata nel mondo del lavoro

La pratica che fa seguito alla parte teorica avviene innanzitutto in un simulatore di volo: qui vengono perfettamente ricreate tutte le condizioni dal rullaggio fino all’atterraggio e l’istruttore può rendersi conto di svariati aspetti riguardanti l’aspirante pilota.

Come prima cosa verificherà che abbia acquisito padronanza della strumentazione e del linguaggio di comunicazione corretti; in secondo luogo, valuterà la sua proattività in situazioni fuori dagli schemi o persino di carattere emergenziale, magari ricreando condizioni meteo avverse, guasti o altro. Laddove si riscontrino tentennamenti nell’uno o nell’altro senso, può essere utile un ripasso della teoria o una valutazione riguardante la freddezza personale in situazioni di criticità.

Dopo il simulatore, l’ultima fase è quella che vede lo studente prendere i comandi di un vero velivolo, ovviamente sempre con il supporto dell’istruttore che potrà intervenire in qualsiasi momento. Se anche questa prova finale viene superata con successo, allora si potrà avere l’abilitazione vera e propria.

Per quanto concerne le ore di volo da acquisire per poter lavorare come pilota privato o di linea, di solito sono almeno 45. Alcune compagnie, poi, richiedono ulteriore formazione denominata Multi-Crew Coordination (MCC, riservata specialmente a equipaggi multipli). Per accedere ai corsi, inoltre, occorre aver compiuto i 17 anni.

Gli sbocchi nel mondo del lavoro, quindi, possono partire da una base di studio comune ma differenziarsi a seconda delle singole richieste delle compagnie di volo oppure delle proprie necessità: per diventare a propria volta istruttore di volo, ad esempio, si segue un corso chiamato FI, Flight Instructor. Oppure vi è la MEP per gli aerei plurimotore, grazie alla quale si impara anche a volare qualora uno dei motori sia fuori uso e, ancora, la SEP per aerei a un solo motore.

 

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