Detrazioni mensa scolastica: come funziona? Requisiti e termini

La necessità di trattenere i bambini negli istituti scolastici, per un tempo maggiore rispetto a quello di un tempo, ha determinato una crescita notevole del servizio mensa nelle scuole italiane. La mensa è un’ottima soluzione per i genitori che lavorano: fornisce ai bambini un pasto completo, permettendogli di proseguire le attività formative.

Un’esigenza, a cui lo Stato ha deciso di andare incontro, per permettere alle famiglie di sostenere le spese scolastiche dei propri figli, valorizzando il diritto sacrosanto all’istruzione. Riconoscere la detraibilità del servizio di mensa scolastica, consente alle famiglie di ridurre in modo notevole la cifra spesa durante l’anno scolastico.

Un’ottima decisione, quella della detrazione del servizio mensa, presentata mediante un documento redatto dall’Agenzia delle Entrate, la circolare 18/E, divulgata il 6 maggio 2016. Una manovra accolta in modo favorevole dagli italiani, che possono detrarre le spese relative al servizio ristorazione dei propri figli, tramite il Modello Unico e il 730, anche attraverso la versione precompilata.

E’ possibile richiedere la detrazione delle spese per la mensa scolastica, non solo per i bambini dell’infanzia, ma anche per i ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado. La detrazione segue precisi criteri che per rendere effettiva la detrazione, devono essere rispettati.

Come richiedere la detrazione alla mensa scolastica 2020: requisiti e condizioni

La richiesta di detrazione delle spese per la mensa scolastica è un’operazione semplice, che implica pochi semplici passaggi. Partiamo col dire, però, che ci sono due limiti: la spesa per il servizio mensa è detraibile al 19% e la cifra massima per la detrazione è 800 €, secondo quanto specificato dalla Legge di Bilancio. La detrazione per il servizio di mensa scolastica può essere richiesta per ogni figlio a carico, di conseguenza famiglie con più figli, avranno il diritto di richiedere più detrazioni.

La procedura per richiedere la detrazione del servizio ristorazione segue una direzione precisa, ben delineata con la circolare sopra citata. Nel documento è specificato che la detrazione del servizio mensa può essere richiesto sia nel caso in cui il servizio sia fornito dall’istituto scolastico stesso, sia nel caso in cui i pasti siano erogati da soggetti esterni all’istituto, poiché in ogni caso, il servizio risponde alla necessità dello studente di nutrirsi, prima di continuare l’attività formativa.

Richiedere la detrazione del servizio ristorazione è molto semplice, basta seguire tutte le indicazioni fornite per la corretta compilazione della richiesta. Partiamo col dire, che nella Dichiarazione dei redditi dell’anno corrente, è possibile richiedere la detrazione della cifra spesa per il servizio di mensa scolastica, sostenute nell’anno precedente.

In pratica, nella Dichiarazione dei redditi 2020 è possibile immettere tutte le spese sostenute per la mensa dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre dello stesso anno. La richiesta deve essere dimostrata, ossia accompagnata da tutta la documentazione necessaria ad attestare le spese effettive. In particolare, nella documentazione presentata non possono mancare:

  • La ricevuta del bollettino postale intestato agli erogatori del servizio di ristorazione, riportando in causale la motivazione (servizio mensa) , i dati del soggetto che usufruisce del servizio (bambino/ragazzo), tutti i suoi dati anagrafici e il nome dell’istituto scolastico di appartenenza
  • La ricevuta del pagamento, ossia del bonifico bancario, avente come destinatario l’erogatore del servizio mensa, riportando la stessa causale espressa sul bollettino

La spesa per i pasti può essere sostenuta in contanti, buoni mensa e voucher ed è documentata attraverso il rilascio da parte dell’erogatore del servizio di ristorazione, di una certificazione sprovvista di bollo, che attesta la spesa affrontata, in cui sono riportati i dati dello studente. La detrazione della mensa scolastica è stata concessa dallo Stato per supportare le famiglie nelle spese scolastiche dei propri figli, rappresentando una manovra volta a favorire il diritto all’istruzione.

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