L’arte di dipingere il corpo in modo permanente e irreversibile risulta una pratica antichissima. I moderni tatuaggi risultano il frutto di passate tradizioni che si sono evolute per tecniche e colorazioni fino ai giorni nostri, celando diversi significati e origini a seconda delle diverse aree del mondo. Ogni Paese conserva diverse interpretazioni artistiche a riguardo dei tatuaggi sulla pelle, mentre in Giappone le decorazioni non risultano particolarmente ben viste.
Tatuaggi e marinari
Fin dall’antichità i tatuaggi e i marinai hanno rappresentato il vero e proprio binomio per eccellenza. In passato in marinai hanno adottato un proprio stile successivamente ai viaggi compiuti da Capitano Cook attraverso l’Oceano Pacifico durante il XVIII secolo. L’origine della parola stessa deriva dal tahitiano e dal samoano ‘tatu’, mentre lo stile dei marinari sembra essere stato influenzato dalle tradizioni polinesiane, riprendendo simboli marini quali ancore e sirene.
Tatuaggi polinesiani
Prima ancora di possedere una vera e propria lingua scritta le popolazioni polinesiane si servivano dei tatuaggi come mezzo di comunicazione, lasciandosi imprimere sulla pelle diversi motivi. Ogni tatuaggio rappresentava un’abilità in battaglia, ma anche un posto nella scala gerarchica della società, scegliendo anche simboli di protezione come i denti di squalo.
Tatuaggi cinesi
Data la vastità territoriale della Cina i tatuaggi presentano significati e tradizioni associati alle diverse culture presenti nelle regioni. In passato la maggior parte delle raffigurazioni incise sulla pelle rappresentavano uno stato malavitoso, riconosciuti come forma artistica fino ad essere considerati al pari delle protezioni divine curative.
Tatuaggi Maori
La popolazione maori si serviva della tecnica Ta moko per realizzare i propri tatuaggi, radicata nelle tradizioni greche, adottando piccoli scalpelli in grado di lasciare dei solchi sulla pelle dove inserire l’inchiostro, andando a decorare soprattutto la cute del viso.
Tatuaggi giapponesi
Dai reperti archeologici giapponesi gli storici hanno datato la pratica dei tatuaggi incisi sul corpo sin dall’epoca del Paleolitico, utilizzati come un mezzo per elevare e difendere il proprio status sociale. Lo stile del passato ricopriva gran parte del corpo, mettendo al bando tale pratica nel 1868 reputandola come ‘irrispettosa’. I tatuaggi sono stati ufficialmente legalizzati nel 1948, continuando a non essere ben visti soprattutto in ambito professionale.
Tatuaggi irlandesi
In Europa i tatuaggi entrarono ufficialmente all’interno delle tradizioni antiche clandestine durante il corso del Medioevo. A tatuarsi inizialmente erano le popolazioni vichinghe e quelle dei celti, scegliendo simboli da sfoggiare in battaglia, mentre le popolazioni irlandesi vengono tutt’oggi considerate come gli eredi di questa pratica europea.
Tatuaggi Thai
I tatuaggi thai venivano praticati in passato soprattutto dai monaci, i quali erano soliti recitare preghiere e speciali formule per conferire poteri magici alle rappresentazioni.
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