Anche Anonymous ha deciso di scendere in campo contro l’Isis. La comunità virtuale di hacker ha subito colpito lo Stato Islamico, come del resto aveva preannunciato dopo gli attacchi terroristici di Parigi, rilanciando una battaglia già intrapresa da tempo sulla rete.
Anonymous ha infatti fatto sapere sui social network di aver violato e oscurato 5.500 account dell’Isis su Twitter nell’ambito delle operazioni #opISIS and #opPARIS. La stessa organizzazione ha poi aggiunto di aver provveduto a consegnare i dati personali di alcuni sostenitori dell’Isis all’Esercito libero siriano. Il modo migliore per sostanziare la dichiarazione di guerra lanciato contro il califfato e dare una reale testimonianza della sua volontà di colpire quegli jihadisti che in un video postato su YouTube nei giorni passatierano stati definiti in qualità di “parassiti”, non senza precisare che d’ora in poi la caccia condotta dal gruppo sarà senza tregua.
Nello stesso video, l’autore con indosso la caratteristica maschera recante le fattezze di GuyFawkes, simbolo universale di ribellione adottato dagli aderenti ad Anonympus, aveva affermato che gli attentati di Parigi non possono restare impuniti, annuncio dato simbolicamente in francese. Inoltre aveva aggiunto che contro l’Isis sarebbe stata presto lanciata la più vasta offensiva mai preparata sinora, con una lunga serie di cyber-attacchi. Alle parole hanno fatto seguito i fatti: l’organizzazione ha infatti annunciato di aver identificato e denunciato sui social network più di 39.000 profili di seguaci dell’Isis, sospendendone oltre 25mila. Si tratta naturalmente soltanto del primo atto, considerato che Anonymous ha precisato di non aver alcuna intenzione di dimenticare e perdonare.
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