Insegnare l’empatia a scuola: è possibile? Quali tecniche adottare?

Quando si pensa alla scuola, come istituzione, il primo pensiero è quello che colloca gli alunni, ma anche gli insegnati, nel contesto delle tradizionali materie scolastiche. Geografia, storia, italiano, matematica, sono tutti insegnamenti importanti e fondamentali per poter intraprendere un futuro. Certo, ogni bambino è diverso e svilupperà una particolare predisposizione per una materia piuttosto che per un’altra, ma, se ci sono le corrette basi, ognuno prenderà autonomamente la propria strada. Ma, quante volte sentiamo dire che bisognerebbe insegnare e “coltivare” anche l’empatia? Sicuramente la buona educazione e gli insegnamenti devono partire da casa, cioè dai genitori o da chi si occupa della crescita del bambino. Ma poi, anche le istituzioni è giusto che collaborino per far si che si crei una fitta rete che accompagni i bambini di oggi a diventare dei buoni adulti un domani. Vediamo insieme cos’è l’empatia e perché è importante che venga insegnata.

Insegnare l’empatia a scuola: è possibile?

Famiglia, scuola e istituzioni devono collaborare per far si che durante le ore scolastiche, oltre alle tradizionali materie, si trovi anche il tempo per insegnare a valorizzare i propri sentimenti e quelli degli altri. Conoscere le capitali d’Italia e saper risolvere un’equazione è sicuramente importante, ma lo è anche il saper vivere in sintonia con gli altri. Quindi, l’idea di dedicare qualche ora a settimana a insegnare cos’è l’empatia, sarebbe sicuramente una scelta valida. Del resto, l’empatia si può spiegare, ma poi la cosa più difficile è far si che venga capita e acquisita. Solo così, diventerà parte interante dell’alunno e della sua vita, a scuola e al di fuori.

Cos’è l’empatia?

L’empatia, in psicologia è un termine che indica la capacità di riuscire a immedesimarsi in ciò che sta provando un’altra persona. Far comprendere a chi abbiamo accanto che ci interessa sul serio il sentimento che sta provando in quel determinato momento e che sentiamo il desiderio di essergli accanto. Solo così, potremmo avere, da una parte dei bambini capaci di riconoscere le proprie emozioni ed esternarle senza vergogna, dall’altra bambini in grado di comprendere quelle emozioni e saper capire cosa sta vivendo l’altro bambino in quel momento. In questo modo anche la vicinanza del bambino sarà proporzionata a ciò che sta accadendo nella mente dell’altro.

Insegnare l’empatia a scuola: quali tecniche adottare?

Parlare di empatia non è facile, non è una definizione da imparare a memoria, bensì da interiorizzare. Quindi, alcuni modi per poter insegnare l’empatia a scuola, ma anche a casa, potrebbero essere i seguenti:

  • raccontare la propria esperienza: se un adulto parla ai bambini con il cuore in mano, i bambini lo capiscono. Ecco perché è giusto, anche da adulti, non provare imbarazzo nell’esternare i propri sentimenti e le proprie emozioni ai più piccoli.
  • Dare sempre il buon esempio: già da casa i bambini devono aver modo di vedere con i propri occhi cos’è l’empatia. I bambini sono delle vere e proprie spugne che imparano da ciò che vedono.
  • Insegnare a conoscere il linguaggio delle emozioni: privilegiando il confronto (sano) tra bambini. Quando un bambino subisce un torto a danno di un altro, è importante che il bambino sappia riconoscere che il suo comportamento ha causato una sofferenza all’altro, immedesimandosi in ciò che l’altro ha subito. Solo così, riuscirà a capirne le conseguenze.

 

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