Quando sostituire la caldaia: tutto quello che devi sapere

Una caldaia vecchia potrebbe avere non solo dei malfunzionamenti ma anche determinare dei consumi maggiori rispetto alle versioni moderne.

Sostituirla non sempre è un impegno economico gravoso, specialmente se si può rientrare nella possibilità di ricevere gli ecobonus statali messi a disposizione dal governo e di sicuro la spesa iniziale viene ammortizzata dal risparmio che si avrà successivamente.

Per trovare la caldaia ideale per le proprie esigenze occorre innanzitutto valutare con tecnici esperti il fabbisogno giornaliero familiare, sia per quello che riguarda il riscaldamento sia per quanto riguarda la quantità di acqua calda richiesta: fattori legati entrambi ai componenti della famiglia, così come al numero di stanze e ai metri quadri dell’ambiente.

A questo proposito, è allora possibile affidarsi a realtà di riferimento come Ingrado, che permette agli utenti di trovare online la caldaia più adatta alle proprie necessità, così da procedere alla sostituzione in breve tempo e ottimizzare i consumi di gas in casa.

Tutti i motivi per sostituire la caldaia

Oltre all’innegabile consumo che potrebbe far lievitare il costo in bolletta, una caldaia datata, come visto, può andare incontro a una serie di malfunzionamenti anche importanti, soprattutto se ha più di dieci anni di vita.

Ad esempio, un campanello d’allarme importante è rappresentato dal cattivo odore che indica un’eventuale dispersione di gas: nonostante prodotti come il monossido di carbonio non abbiano un odore specifico (il che potrebbe rivelarsi anche più pericoloso), un sentore di bruciato può essere la prima avvisaglia di una problematica al meccanismo interno.

Particolare attenzione va prestata alla fiamma stessa, specie se si rivela poco viva o intermittente e di colore diverso dalla norma. Anche fuliggine e condensa (o perdite di acqua ben visibili) non vanno mai sottovalutate.

La pompa del motore, poi, non dovrebbe mai emettere alcun rumore o comunque non troppo forte: vibrazioni, ronzii e tutto ciò che esula dal normale va preso in grande considerazione, in quanto può rappresentare il preludio a una rottura imminente.

Una delle motivazioni per cui si decide di sostituire la caldaia, però, è che l’acqua calda tende ad arrivare più lentamente o i termosifoni a scaldare di meno: si può trattare di una problematica delle tubazioni ma è più probabile che il dispositivo sia al termine del proprio ciclo vitale.

Sostituzione della caldaia: i fattori da valutare

Al momento di sostituire la vecchia caldaia, il consiglio è quello di orientarsi su un modello dalla classe energetica A o superiore. Questo vuol dire che i consumi saranno ottimizzati e, di conseguenza, che l’assorbimento di elettricità sarà inferiore.

Una caldaia a condensazione, a questo proposito, ha un funzionamento peculiare che la distingue da quelle classiche: invece di emettere fumi a circa 200 gradi all’esterno, il vapore generato viene recuperato (lo si definisce calore latente) per ritornare alla sua forma liquida e rientrare nel circolo. Il gas sarà quindi sfruttato al massimo senza sprechi.

Inoltre, il consiglio è quello di orientarsi su modelli dotati di optional innovativi, come tutta una serie di comandi che consentono all’utente di impostare la caldaia perché non riscaldi oltre una certa temperatura oppure affinché cominci a funzionare solo in un determinato momento della giornata, spegnendosi a orari prestabiliti. Tutte queste operazioni possono essere svolte da pannelli di controllo molto intuitivi e persino tramite app dedicate per smartphone o iPhone.

L’installazione dei modelli più innovativi di solito avviene a muro ma non mancano versioni di caldaia a terra, per le quali l’unico sbocco necessario sarà quello per la condensa che si andrà a formare.

 

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