Macchinari in azienda: come soddisfare i requisiti di conformità della direttiva macchine

In Italia tutti i macchinari installati nell’azienda devono essere marcati CE, un obbligo indicato dal D.Lgs 81/08. Ovviamente esistono delle eccezioni e dei casi particolari, come le attrezzature realizzate e acquistate prima del 1996, anno dell’entrata in vigore della direttiva macchine 2006/42. Ad ogni modo, anche questi prodotti devono essere adeguati, dopo un’analisi del rischio per l’individuazione dei requisiti minimi di sicurezza.

La conformità alla direttiva macchine richiede un percorso tecnico e burocratico piuttosto complesso, da effettuare con l’assistenza di specialisti in materia di certificazioni CE, allo scopo di compiere tutti i passi necessari per garantire l’idoneità dei macchinari e delle attrezzature presenti all’interno dell’impresa.

Si tratta di un obbligo del datore di lavoro, il quale è responsabile per qualsiasi irregolarità e la presenza di eventuali prodotti senza marchio CE.

Come funziona il processo di conformità alla direttiva macchine

Secondo le normative di legge, tutti i macchinari in azienda devono essere in possesso di una serie di documenti e indicazioni, tra cui la targa CE, il nome del fabbricante e le informazioni inerenti l’identificazione del prodotto, come l’anno di costruzione e il numero di serie. Il fascicolo tecnico della macchina deve essere conservato per almeno 10 anni, affinché in caso di controlli da parte delle autorità preposte sia possibile fornire tutte le certificazioni necessarie.

Il processo di certificazione CE prevede una serie di passaggi che vanno dall’analisi dei rischi alla marcatura CE. La valutazione iniziale serve per identificare i rischi, al fine di individuare le soluzioni migliori in linea con le indicazioni della direttiva macchine e adeguare il prodotto.

Dopodiché, una volta reso il macchinario conforme in base ai requisiti essenziali di sicurezza (RES) e le norme di riferimento si può procedere con il fascicolo tecnico, la dichiarazione di conformità e infine la marcatura CE (fonte: https://www.certificazionece.it/certificazione-ce/dichiarazione-di-conformita-e-marcatura-ce-nella-direttiva-macchine/).

La norma 2006/42 si applica alle attrezzature intercambiabili, alle macchine, agli apparecchi di sollevamento, alle quasi-macchine, ai componenti di sicurezza, ai dispositivi amovibili di trasmissione meccanica e a catene, funi e cinghie se elementi integranti o accessori di sistemi di sollevamento.

Alcune macchine possono essere certificate dal fabbricante, il quale è responsabile per la valutazione dei rischi e la conformità del prodotto in base alle norme della direttiva macchine, altre invece devono essere certificate da un ente terzo riconosciuto e accreditato. Per le quasi-macchine non bisogna apporre la marcatura CE, in quanto si tratta di apparecchi che vanno integrati in sistemi più complessi, quindi la targa CE va applicata solo su quest’ultimi.

Criticità dei processi di ammodernamento degli impianti aziendali

Per rispettare gli obblighi di legge i datori di lavoro sono tenuti ad effettuare apposite analisi dei rischi, con le quali verificare la marcatura CE delle macchine in azienda ed eventualmente provvedere al loro adeguamento.

Spesso queste operazioni falliscono o non procedono come preventivato, in quanto sorgono una serie di problematiche che non consentono di termine il processo di ammodernamento e adeguamento con successo.

In alcuni casi mancano le competenze per occuparsi dei passaggi normativi e tecnici essenziali per la certificazione CE, oppure non vengono stanziate sufficienti risorse per risolvere questo tipo di attività in maniera efficiente. In altre situazioni è assente una gestione adeguata del processo di certificazione, oppure avviene una pianificazione errata che si interrompe con l’introduzione in azienda di nuovi macchinari, i quali creano confusione nel percorso di certificazione e compromettono quanto fatto fino a quel momento.

L’opzione migliore consiste nell’individuare risorse interne di riferimento per i processi di certificazione, debitamente assistiti da professionisti esterni qualificati in grado di fornire un supporto consulenziale essenziale per il buon esito di queste operazioni, non solo per la conformità dei macchinari non marcati CE, ma anche per l’aggiornamento e l’integrazione agevole delle nuove attrezzature.

Inoltre, è fondamentale stanziare fondi adeguati per realizzare gli investimenti necessari, adeguando le macchine alle norme tecniche per allinearsi con gli obblighi di legge.

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