Sigmund Freud è stato un filosofo, uno psicanalista e un neurologo di origine austriaca, è conosciuto ancora oggi per aver elaborato una delle correnti pratiche e teoriche più famosa in psicologia, la psicoanalisi. Secondo questa teoria, filosofica e scientifica, Freud asserisce che i processi inconsci che controllano il comportamento umano, il pensiero e le interazioni tra gli individui siano determinati da degli specifici influssi.
Con l’elaborazione della teoria della psicoanalisi (che nella moderna psicologia e neurologia ha trovato anche una parziale conferma) Freud, anche grazie alla sua formazione medica, ha tentato di dare la dimostrazione della correlazione tra la visione dell’inconscio, ovvero la simbolica rappresentazione dei processi reali, e le compenti che questo ha con le strutture fisiche del corpo umano e della mente. Alla base della teoria interpretativa elaborata da Sigmund Freud possiamo trovare l’impulso sessuale infantile in correlazione al suo rimosso, quindi per cercare di dimostrare che la teoria sulla sessualità sostenuta da Freud fosse troppo eccessiva sono stati elaborati indirizzi di pensiero alternativi. Ma chi era lo psicologo rivale di Freud? In cosa differiscono? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Lo psicologo rivale di Freud
Carl Gustav Jung è stato un accademico, un filosofo, un atropologo, un psicoanalista e uno psichiatra di origine svizzera, è anche stato una delle figure intellettuali più importanti del suo tempo nell’elaborazione del pensiero psicoanalitico e psicologico, sviluppando una teoria di derivazione psicoanalitica conosciuta con il nome di psicologia analitica oppure più comunemente denominata psicologia del profondo e molto più raramente psicologia complessa. All’inizio Jung era strettamente vicino alle concezioni di Freud ma, nel 1913, ne prese le distanze elabrorando una differenziazione concettuale in cui asseriva che oltre a un inconscio individuale l’essere umano possiede anche un inconscio collettivo, che viene espresso negli archetipi.
Quindi secondo la teoria di Jung la vita del singolo individuo altro non è che un percorso chiamato processo di individuazione, che permette di mettere a confronto l’inconscio collettivo e individuale con la realizzazione del sè personale.
In cosa differiscono Freud e Jung
Le differenze di pensiero tra Sigmund Freud e Carl Gustav Jung riguardano il disaccordo dei due psicologi sulla Teoria della Libido, infatti Jung diversamente da Freud sosteneva che la libido non era solo un’energia sessuale ma che fosse un’energia psichica generalizzata, ovvero che questa energia psichica avesse lo scopo fosse quello di motivare in molti modi l’individuo a livello creativo, intellettuale e spirituale. Inoltre Jung sosteneva anche che attraverso la libido l’individuo poteva trovare la giusta motivazione per ridurre i conflitti e cercare il piacere.
Freud e Jung differiscono anche sulla Teoria dell’inconscio, nonostante tutti e due considerassero la psiche come se fosse composta da un numero di sistemi tra loro separati ma intransigenti, ovvero l’Io, l’inconscio personale e l’Inconscio collettivo, Jung sosteneva che l’Io è la rappresentazione della mente cosciente e che racchiude al suo interno le emozioni, i ricordi e i pensieri a livello cosciente, oltre ad responsabile dell’identità, della continuità e dei sentimenti.
Per Jung l’incoscio si divideva in due strati e mentre il primo, chiamato Inconscio Personale, è sostanzialmente concorde a quanto diceva anche Freud, ovvero che all’interno di questo inconscio siano racchiusi sia i ricordi sia le informazioni che sono stati rimossi, Jung ha delineato una caratteristica importante dell’Inconscio Personale denominata Complessi. Secondo quando sostenuto da Jung un complesso altro non è che un insieme di ricordi, atteggiamenti e sentimenti che sono incentrati su un solo concetto, quindi maggiori saranno gli elementi in correlazione al Complesso e più grande sarà l’influenza che questo avrà sull’individuo. Jung sosteneva anche che il Presente e il Futuro fossero le chiavi per poter fare un’analisi delle nevrosi e attuarne una terapia in quanto, a differenza di Freud, era convinto che l’Inconscio Personale si trovasse molto più in superficie e per questo motivo la sua terapia si occupava solo relativamente delle esperienze represse durante l’infanzia.
La differenza più sostanziale tra i dai due psicologi sicuramente si trova sicuramente nella teoria della nozione di Inconscio Collettivo elaboraga da Jung, ovvero di un inconscio condiviso da tutti gli esseri umani che comprende le memorie latenti che insieme a delle caratteristiche innate, che sono state impresse dal risultato dell’evoluzione, derivi dal passato ancestrale dell’individuo.
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