Differimento presa di servizio: ecco cosa vuol dire e come funziona

Quando si inizia una collaborazione di lavoro, si parla di presa di servizio. La presa di servizio è l’atto con cui si procede all’identificazione del dipendente e si avviano le pratiche amministrative per l’inserimento (del docente o del personale ATA) nell’organico della scuola. Cioè, un’insieme di pratiche che, il personale, deve compilare per confermare l’inizio del servizio all’interno di quell’istituto scolastico. Ma, cosa succede in caso di differimento? Chi può richiederlo? Come? vediamo insieme di chiarire alcuni aspetti legati a questa condizione.

Differimento presa di servizio: ecco cosa vuol dire

Fino a qualche tempo fa si pensava che solamente i docenti con un contratto a tempo indeterminato avessero la possibilità di richiedere il differimento della presa di servizio, ma con la nuova circolare trasmessa, non è più così. Dunque, anche il personale docente con un contratto a tempo determinato, ha la possibilità di differire la presa di servizio, nei casi che rientrino nelle normative previste. Tra le cause, citiamo: maternità, malattia e infortunio. Del resto, il personale con un contratto a tempo determinato, ha gli stessi diritti di un docente con un contratto a tempo indeterminato, anche in caso di richiesta di aspettativa e congedo. Questa può avvenire nei casi di congedo di maternità, congedo parentale e aspettativa non retribuita per motivi di studio, famigliari, personali e di lavoro. Ovviamente, per poter procedere con tale richiesta, è indispensabile che esista un contratto e che questo sia stato perfezionato dal Dirigente scolastico attraverso le funzioni del sistema informativo.

Differimento presa di servizio: ecco come funziona

Come anticipato, i docenti che possiedono un contratto di assunzione a tempo determinato, potranno chiedere il differimento della presa di servizio. Il differimento può essere richiesto, e accettato, nel caso in cui si presenti una delle normali cause, il cui verificarsi non permette al personale di prendere servizio presso l’istituto. Tra queste: maternità, infortunio e malattia. Nei casi in cui venga accettato il differimento della presa di servizio, il docente proroga la sua presenza e, dunque, l’inizio del servizio all’interno di quell’istituto scolastico. Ma, in termini economici, invece cosa succede? Se, il docente che è stato contattato per svolgere una supplenza accetta l’incarico ma non ha la possibilità di iniziare il servizio per una giusta motivazione tra quelle indicate, manterrà comunque il diritto alla supplenza, ma gli effetti economici partiranno solo dopo l’effettiva assunzione in servizio. Del resto, la circolare del Ministero dell’Istruzione, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Direzione generale per il personale scolastico cita proprio che

“La nomina dell’impiegato che per giustificato motivo assume servizio con ritardo sul termine prefissogli decorre, agli effetti economici, dal giorno in cui prende servizio. Colui che ha conseguito la nomina, se non assume servizio senza giustificato motivo entro il termine stabilito, decade dalla nomina”.

Articoli correlati: