Legge 626: che cosa dice? A quale anno risale? Perché è importante?

La legge 626 è una delle norme più importanti per la tutela dei lavoratori. Entrata in vigore il 19 settembre del 1994, ha rivoluzionato il mondo del lavoro, riconoscendo dei diritti inviolabili in materia di sicurezza. Sebbene fosse stata preceduta da altre norme, infatti, con la legge 626 il nostro Paese riconosce alcuni standard previsti dall’Unione Europea.

Legge 626: contenuti e importanza storica

La legge 626 è un decreto normativo di estrema importanza, attuato dalla Repubblica Italiana nel 1994, allo scopo di tutelare la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. In seguito, ha subito ulteriori modifiche che hanno permesso il passaggio a un Testo Unico nel 2008.

Diversi furono i decreti legislativi che si susseguirono nel nostro Paese a partire dagli anni Trenta, con lo scopo di rendere stabili le condizioni dei lavoratori, spesso costretti a lavorare in condizioni pietose. Tutta la trafila di regole e norme ha preso piede nei decenni successivi, fino a diventare evidente con l’entrata dell’Italia nella Comunità Europea.

Fu solo in seguito a questo passaggio, infatti, che il nostro Paese decise di adeguare le disposizioni in materia, prendendo spunto dagli altri paesi più avanti in tal senso. E’ questa l’importanza della legge 626, che ha portato a importanti riconoscimenti, tra cui:

  • Severe azioni penali per i datori di lavoro, in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza
  • Dispone la nascita dei rappresentanti per la sicurezza, con il compito di monitorare il rispetto dei criteri di sicurezza nelle aziende
  • Prevedono per le aziende una soglia massima di dipendenti privi di contratto, pari a meno del 20% del personale
  • In caso di gravi incidenti sul posto di lavoro, prevedeva il riconoscimento dell’omicidio colposo
    Legge 626 e legge 81 del 2008

Con il trascorrere del tempo, la legge 626 ha subito diverse variazioni volte a definire al meglio la sicurezza sul posto di lavoro. Le modifiche introdotte hanno portato all’elaborazione di un nuovo decreto, la legge 81, entrato in vigore nel 2008.

Con l’abrogazione della legge 626 e l’entrata in vigore del Testo Unico, sono state introdotte nuove disposizioni obbligatorie a favore dei lavoratori ed è stato riconosciuto un ruolo di primaria importanza alle ASL, che periodicamente sono tenute ad effettuare dei controlli mirati nelle aziende, per verificare il rispetto di quanto stabilito dal decreto.

Fondamentale, anche l’introduzione dei corsi formativi in materia di sicurezza, a cui i lavoratori devono partecipare  obbligatoriamente per conoscere tutte le manovre da eseguire in caso di necessità. Il mancato rispetto di quanto stabilito dal Testo Unico costituisce un grande pericolo per le aziende, che potranno essere chiuse per un periodo di tempo.

La legge 626 ha rappresentato un’importante rivoluzione nel mondo della sicurezza sul lavoro, determinando il riconoscimento degli standard europei in materia, anche nel nostro Paese. Infatti, è stata concepita come un’estensione delle leggi precedentemente elaborate, a partire dagli anni Trenta.

Bisogna ricordare, infatti, che il lavoratore è prima di tutto un essere umano, a cui devono essere assicurate tutte le condizioni necessarie per svolgere le proprie mansioni in totale sicurezza. I datori che non rispettano quanto stabilito dalle norme sul lavoro possono incorrere in pesanti sanzioni.

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