Reddito minimo: cos’è, cosa prevede e chi può riceverlo?

Il reddito minimo garantito è una misura importante, attuata per sostenere le difficoltà economiche dei cittadini italiani in età lavorativa, collocati in una fascia di reddito considerata sotto una soglia di povertà stabilita mediante i dati Istat.

Questa misura assistenziale non mira solo all’aiuto economico, ma anche all‘inserimento sociale e lavorativo. Il reddito minimo garantito può essere richiesto da nuclei familiari o singoli individui residenti in Italia da almeno 10 anni, che dispongono di un reddito inferiore al limite istituito dalla soglia di povertà, stabilita dall’Istituto Nazionale di Statistica.

La somma di denaro elargita mensilmente tramite il reddito minimo può subire diverse variazioni, poichè condizionata dai possibili redditi dei richiedenti, sebbene siano insufficienti.

I soggetti con reddito zero hanno il diritto di percepire la cifra massima stabilita . In caso di reddito insufficiente, invece, al soggetto spetterà la somma necessaria per uscire dalla soglia di povertà. La cifra percepita è determinata dal numero di membri, dal patrimonio mobiliare e immobiliare, dal luogo in cui si vive. 

Il reddito minimo garantito non ha limiti di elargizione: in caso di necessità, infatti, il richiedente può percepirlo fino all’età pensionistica. Diverse sono le condizioni che determinano il diritto al reddito minimo, caratteristiche che dovranno essere in possesso del richiedente, per legittimare la sua richiesta di assistenza economica.

Reddito minimo in breve: ecco in cosa consiste e chi può richiederlo

La crisi economica ha stravolto il mondo negli ultimi anni, portando un incremento del numero di “poveri“: individui e famiglie sotto la soglia di povertà, che non dispongono delle condizioni necessarie per assicurarsi la sopravvivenza. Per fronteggiare il problema, tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno disposto delle forme di sostegno al reddito, calcolate attraverso specifiche tabelle, in cui sono riportate le condizioni d’idoneità e il diritto al sussidio.

Il nostro Paese ha attuato delle misure per garantire un’equa ridistribuzione dei redditi, al fine di scongiurare il rischio povertà ai suoi cittadini. Per raggiungere tale obiettivo, infatti, è stato istituito un fondo per combattere la povertà e l’esclusione sociale, cono lo scopo di raccogliere le risorse economiche necessarie per l’elargizione del reddito minimo. Il reddito minimo garantito è un sussidio a disposizione di ogni individuo maggiorenne in difficoltà, pensato dal Governo Lega M5S per i cittadini. Il reddito minimo garantito può essere richiesto da un soggetto occupato, inoccupato o disoccupato, in presenza di determinate condizioni.

La condizione principale affinché sia riconosciuto il diritto al reddito minimo garantito è l’assenza di un’attività lavorativa o la presenza di un reddito inferiore a quello stabilito dalla legge. Il reddito minimo garantito è un sostegno economico, elargito sia in totale mancanza di entrate economiche sia in caso di reddito insufficiente, con valenza integrativa. In particolare, il reddito minimo garantito può essere richiesto da chiunque abbia raggiunto i 18 anni, sia residente da almeno 10 anni nel nostro Paese, non abbia un lavoro o disponga di un reddito inferiore alla soglia di povertà, pari a 780 € netti al mese.

Per rendere la richiesta legittima il richiedente deve sottoscrivere il piano per il lavoro tramite i Centri per l’Impiego, il Comune o i servizi sociali. Il reddito minimo garantito può essere elargito in concomitanza ad altri aiuti economici, nel caso sia necessario fornire un maggiore sostegno al richiedente, attraverso, per esempio, il pagamento delle utenze o un finanziamento per un corso di formazione.

Per richiedere il reddito minimo è necessario presentare l’ISEE, su cui sarà fatta un’accurata valutazione. Il reddito minimo garantito è una forma di assistenza economica che non prevede limiti nel tempo e può accompagnare, in caso di approvata necessità, il soggetto fino all’età della pensione.

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